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Benvenuti nell’IcoMondo

E che proprio non mi viene la parola…, sicuramente però mi ricordo l’immagine, mi ricordo l’icona, mi ricordo il marchio…
I. M.

Amnesie quotidiane del secondo millennio, sembra che qualcosa davvero si sia modificato nel modo di trattenere e organizzare le informazioni, ma anche nella gestualità.
Oppure sembra che questo sviluppo a favore delle immagini sia la piccola riscossa dell’emisfero cerebrale destro –  il cervello poeta – a sfavore dell’emisfero sinistro – il cervello ingegnere –  specializzato anche nelle funzioni linguistiche…
Italo Calvino, nelle sue “Lezioni americane” ci ricordava come ogni fiaba, racconto e storia che ascoltiamo viene tradotta, inconsciamente, in un’immagine mentale.

“Questo “cinema mentale” è sempre in funzione in tutti noi, ed è il risultato di una successione di fasi, immateriali e materiali, in cui le immagini prendono forma. Lo è sempre stato, anche prima dell’invenzione del cinema e non cessa mai di proiettare immagini alla nostra vita interiore”

2014 Europa occidentale. Segni inconfondibili dell’IcoMondo sono sotto i nostri occhi ogni giorno: in metropolitana in treno, osservando i nostri vicini accoccolati nelle loro bolle private, con dita che digitano, ma soprattutto sfiorano, divaricano, sfogliano, mini/medi schermi. Piccole danze di gesti che delimitano spazi: dita sottili ed eleganti, tozze, luride, smaltate, mangiucchiate, abbronzate, inanellate, ma sempre impegnate…
Minority Report
Minority Report

2002. Minority Report, tratto dal fantastico racconto breve di Philip K. Dickof the same name, ci incanta con la sequenza davanti agli schermi trasparenti su cui scorrono informazioni e immagini… quella gestualità danzata che trascina, inquadra, ruota;  forse non immaginavamo che quel tipo di gestualità – nel nostro piccolo – sarebbe diventata così quotidiana, o forse sì… e ne siamo rimasti avvolti sino a oggi.

In realtà stanno diventando significative le immagini che quotidianamente utilizziamo e immagaziniamo, sicuramente è incisa ormai dentro di noi l’icona di un browser più di un verso di Leopardi, o il marchio specifico di una ditta di calzature sportive, o di uno snack, piuttosto che la memoria di un brano di Canetti.

La potenza visiva rispetto a quella testuale, si esprime anche nell’uso sempre più diffuso dell’infografica.
Questa forma espressiva inizialmente utilizzata soprattutto per visualizzare in modo meno noioso tabelle diagrammi e flussi in ambito scientifico, si sta evolvendo verso ambiti più letterari raffinandosi sino a diventare davvero un nuovo stile espressivo e narrativo.

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