autori: Luigi Parravicini – Giampaola Marongiu
1° Premio: “città, architetture, territori. made in italy, italy in made.”
14a Rassegna del documentario, 29 settembre 2007, Premio Libero Bizzarri.
Moka che passione…[7’02”]
regia: Luigi Parravicini | testi: Susanna GianPistone | voce: Hossein Taheri
“Moka che passione…” è una breve indagine visiva e poetica su uno degli oggetti d’uso più diffusi in Italia. La Moka infatti, è entrata in modo talmente capillare nella quotidianetà della “casa italiana”, che ormai non la si apprezza più come oggetto anche estetico, ma solo per il suo valore funzionale.
Eppure il suo valore visivo è talmente forte da aver generato nel tempo infinite copie e cloni di se stessa. La sua spigolosità suggerisce forme meccaniche essenziali e immediate sia nell’uso che nella comprensione funzionale dell’oggetto, e le sue successive infinite modifiche e traduzioni, non ne hanno alterato il fascino originale.
Oggetto che è diventato simbolo di “casa” e pausa sociale, ma anche intimo spazio individuale, e che ben si oppone ai break veloci dei bar o agli asettici dispenser.Il cortometraggio ha vinto il 1° premio nella sezione “Città, Architetture, Territori” della quattordicesima edizione del Festival “Libero Bizzarri” con le seguenti motivazioni:
“Il primo premio è conferito a questo filmato per il particolare impatto poetico e per la capacità di valorizzare e narrare, con semplicità, dettagli e valori formali e funzionali di un oggetto, la caffettiera, parte costitutiva del paesaggio italiano. Pur in una eccessiva lunghezza e reiterazione delle soluzioni estetiche, il film si fa notare per l’originale scelta delle inquadrature, che rende nuovo e per certi versi inedito un bene di consumo del tutto comune, e per l’elevata suggestione del testo narrante. Pubblicato su UltraFragola.it